SEA e SEA Handling
La prossima volta ci mettiamo in posa
In questi giorni di lotta dura dei lavoratori contro la politica invasiva e liberista della Commissione Europea e la miopia degli azionisti di riferimento e del management, stiamo assistendo ad una penosa azione intimidatoria e antisindacale, condotta da alcuni responsabili della SEA nei confronti di lavoratori che democraticamente stanno difendendo il posto di lavoro.
Si sta lottando con senso di responsabilità, per i diritti, per la dignità, per la famiglia, contro il rischio di essere riallocati in aziende dove non c’e’ futuro, comparse sul mercato dell’Handling come funghi, dopo la Direttiva 96/67 che ha sostanzialmente scisso drasticamente l’economia aeroportuale, il monopolio da una parte, la rendita dall’altra, la speculazione finanziaria da un lato e dall’altro la povertà e il precariato; buttando al macero chi aveva requisiti di conoscenza, esperienza e competenza, il vero valore aggiunto.
In tale drammatico contesto dal punto di vista umano e sociale siamo anche costretti ad assistere a un’azione di mobbing contro i lavoratori
Trasferimenti di reparto, Cassa integrazione e ferie forzate a quei lavoratori che non obbediscono, colpevoli di non condividere le tesi dei loro responsabili aziendali e non, la colpa è di aderire alle iniziative delle scriventi Organizzazioni Sindacali.
E’ chiaro che queste azioni inqualificabili, lesive della dignità e dei diritti dei lavoratori, rappresentano in realtà un clima aziendale mefitico dove alcuni responsabili di livello medio alto preferiscono gestire le risorse umane con l’arroganza e la prepotenza, con autorità e non con autorevolezza.
Costoro pensano egoisticamente a se stessi, creano divisioni tra dipendenti, usano i loro fedelissimi per imporre ai lavoratori politiche di subcultura aziendale, di discriminazione e di esclusione della partecipazione, non amano il dialogo leale e costruttivo tra dipendenti, sfuggono al confronto.
Diventano diffidenti e s’incattiviscono con chi esprime un punto di vista diverso dal loro. Minacciano velatamente di fartela pagare alla prima che fai; ogni tanto qualcuno dice che in questa stagione non ci sono più diritti per i lavoratori, spesso sono malmostosi nei loro comportamenti, soprattutto con quei dipendenti che ritengono la critica sia un fattore positivo per il miglioramento dell’azienda.
Qualcuno è entrato in un vortice delirante, ed è per questa ragione che riteniamo necessario denunciare a voce alta e senza mezzi termini il malessere che si è creato e si sta alimentando giorno dopo giorno nel Gruppo SEA.
Rivendicando il dialogo, su basi paritetiche tra lavoratori e responsabili di livello medio alto, che non prescinde dalla trasparenza di gestione delle risorse umane e da rapporti rispettosi della dignità delle persone; Occorre però partire da una giusta linea di condotta aziendale, per costruire la nuova SEA (Gestore ed Handling) al di là delle minacce più o meno velate di qualche idiota che durante la manifestazione dei lavoratori in aerostazione (giorno 21 marzo 2013) scattava delle fotografie con il telefonino per immortalare i volti dei manifestanti per individuarli e punirli.
Invitiamo i lavoratori che hanno subito ritorsioni e che stanno sopportando un disagio psicologico di notevole difficoltà a contattarci per denunciare fatti e responsabili dell’azione, al resto ci pensiamo noi.
Le nostre azioni di lotta saranno sempre improntate e indirizzate per l’ottenimento degli obiettivi che ci siamo posti e votati nelle assemblee generali dei lavoratoti, SEA. Unico soggetto-gestore e Handling e il mantenimento del 54% delle azioni che fa capo al Comune di Milano.
Le continue provocazioni, sono e saranno rigettate al mittente, ritenendo che l’operato delle forze dell’ordine sia tale da garantire la protesta dei lavoratori e che gli organi preposti dovranno intervenire tempestivamente a tutela dei diritti costituzionalmente garantiti.
Milano, 25 Marzo 2013
Segreterie Regionali Lombardia
F.L.A.I. T.S. U.S.B. L.P. C.U.B. TRASPORTI