Aiuti di Stato
Tra Ponzio Pilato e Management - le nostre proposte
La questione degli “aiuti di stato” a SEA Handling, così definiti dalla Commissione Europea, è in buona sostanza un problema di lana caprina, tra l’altro poco credibile.
Il gruppo SEA (S.p.A. e Handling) è stato, fino all’ingresso del fondo F2i, un gruppo che ha gestito infrastrutture di proprietà pubblica, ma non ha mai utilizzato denaro pubblico né dei cittadini né dello Stato Italiano nel suo complesso.
Il gruppo SEA semmai ha distribuito circa 700 milioni di euro, tra dividendi ordinari e straordinari, al Comune di Milano e alla Provincia di Milano, cioè alla collettività.
Riteniamo che il management del gruppo SEA stia esorcizzando il provvedimento amministrativo della Commissione Europea, creando paure, disorientamento e preoccupazioni tra i lavoratori, con il solo fine di far insediare, quale unica medicina, nei nostri aeroporti, l’azienda scozzese Menzies con plurime convenienze di qualche gruppo di miseri strateghi.
Le scriventi organizzazioni sindacali respingono l’elaborato proposto dal management SEA di creare una “newco”, mandando al macero tutti i lavoratori di S.E.A. che fino ad oggi hanno fatto sacrifici e non hanno nessuna responsabilità delle perdite di SEA Handling.
La Commissione Europea, a nostro avviso, ha omesso nel suo provvedimento tre particolari importantissimi: il Gruppo SEA non ha mai gestito soldi pubblici e non ha mai ricevuto “aiuti di stato”; dal 2007, anno del dehubbing di Alitalia, gli slot sono bloccati sia dalle autorità italiane sia da quelle di Bruxelles, che in questo modo fanno protezionismo verso quello che è rimasto della ex compagnia di bandiera, dimostrando una strabicità sulla tanto decantata concorrenza che di fatto impedisce tuttora lo sviluppo degli aeroporti milanesi; oggi l’azionariato del Gruppo SEA è composto dal 44% dal fondo privato F2i e questo già di per sé rappresenta la discontinuità richiesta dalla Commissione Europea per rendere nullo il provvedimento.
L’impianto costruito dalla Commissione Europea, a nostro avviso, è finalizzato a smantellare la nostra realtà lavorativa facendo macelleria sociale e annientando anni di sacrifici dei lavoratori che hanno portato l’Handling ad un sostanziale pareggio.
Il liberismo della peggiore specie che favorisce i poteri forti: la rendita per il Gestore Aeroportuale e lo sfruttamento degli handlers europei e non, che creano profitto solo comprimendo il salario e le condizioni dei lavoratori.
Quindi rigettiamo la richiesta di sospensiva accompagnata dalla contemporanea cessione dell’Handling perché la riteniamo una polpetta avvelenata.
Dobbiamo purtroppo costatare che il Comune di Milano, sia come maggior azionista sia come Ente pubblico, finora, al di là della retorica, non ha dato un contributo determinante per la soluzione positiva della vicenda, verso i bisogni del lavoro e della città di Milano. Ha espresso una politica poco attenta assumendosi delle responsabilità alla PONZIO PILATO, tanto da far pensare che sia in procinto di vendere un’ulteriore pacchetto di azioni, completando il processo di privatizzazione di tutto il gruppo SEA.
La nostra proposta, anche per smantellare le tesi dello spezzatino della società, elaborate dal management riportate nell’allegato 1 del ricorso, è quella di mantenere l’Handling nel Gruppo SEA con la contabilità separata; di ricostruire la SEA non con gli studi delle società esterne, peraltro contestati a pagina 63 (paragrafi 281 e 283) della Decisione della Commissione Europea del 19 dicembre 2012 che costano svariati milioni di euro, ma con criteri basati sulla frugalità e sulla capacità di analisi delle risorse interne.
Quindi ricostruzione basata su tre principi: l’utilizzo di tutti lavoratori e delle potenzialità interne a SEA per lo sviluppo, efficienza, equità.
La FLAI, USB e CUB propongono di preparare una piattaforma condivisa da tutti gli attori in campo in alternativa alla proposta della frammentazione e del depauperamento societario di tutto il Gruppo SEA.
Essere colonizzati dagli scozzesi sarebbe veramente una sconfitta epocale che i lavoratori e la città di Milano non possono accettare soprattutto in concomitanza con l’Expo dove invece bisognerebbe mettere in vetrina l’eccellenza delle aziende italiane.
Milano, 19 aprile 2013
Segreteria Regionale
F.L.A.I. TS USB LP CUB Trasporti