IL PATRIMONIO DELL’HANDLING DEL GRUPPO SEA E’ UN VALORE DA SALVAGUARDARE. Intervento all’Assemblea degli azionisti SEA Spa del 7 maggio 2014
Il settore dell’handling negli aeroporti italiani si trova in una fase massiccia di polverizzazione per effetto di una liberalizzazione in cui il dumping sociale è di casa anche perché le Istituzioni preposte al controllo dimostrano di non essere in grado di tenere a bada l’aggressività dei nuovi operatori che all’insegna di un nuovo darwinismo stanno trasformando i sedimi aeroportuali in centri di sfruttamento del lavoro oltre a rendere insicuri ed inefficienti i servizi offerti.
La Direttiva Europea 96/67 dell’ottobre 1996 relativa alla liberalizzazione dei servizi di Handling negli Stati dell’Unione aveva lo scopo di rendere più efficiente il mercato dell’Handling attraverso la competitività di operatori qualificati e al tempo stesso di rendere più funzionali le infrastrutture aeroportuali, ma nel nostro paese la liberalizzazione finora ha sviluppato solo aziende strutturalmente deboli di piccole dimensioni con croniche difficoltà nel rapporto costi e ricavi e con sistemi di produzione precari.
La linea di tendenza italiana di grande instabilità in questo fondamentale Settore è la deriva verso una polverizzazione infinita contrariamente a quanto constatiamo in altri paesi europei dove, dopo la Direttiva 96/67 sulla liberalizzazione si sono sviluppati grandi Handlers con network internazionali in grado di operare in centinaia di scali non solo in Europa, ma anche a livello globale. Menzies, swissport, Aviapartner, Fraport sono realtà industriali che sviluppano economia, producono valore e creano occupazione.
Nel giugno del 2002 in base ai principi della Direttiva Europea 96/67sugli scali di Linate e Malpensa fu costituita attraverso un importante accordo sindacale” SEA Handling Spa” il cui obiettivo, sancito nello stesso accordo di sviluppare un network nazionale ed internazionale, non è stato minimamente tenuto presente per mancanza di volontà politica degli azionisti (Comune e Provincia di Milano) e forte tendenza del management a concentrarsi di più sulle attività di monopolio del Gestore che su quelle dell’Handling.
Il triste epilogo di dismissione di SEA Handling prevista il 30 giugno p.v. sia per la sanzione della Commissione Europea che per l’andamento economico deficitario è obiettivamente la dimostrazione oggettiva dell’ inidoneità manageriale di coloro che nel corso degli anni, dal 2002 ad oggi, hanno ricoperto nel gruppo SEA i ruoli più alti a livello di Presidenti o Capi azienda.
Sulla base degli errori ora però stiamo ricostruendoAirporthandling consapevoli del patrimonio professionale dei lavoratori caratterizzato da una stratificazione di esperienze pluriennali, da una continua e adeguata formazione, da una profonda attitudine per i servizi di handling visti in una logica di sistema aeroportuale moderno ed efficiente. Sotto il profilo economico Air port Handling dovrà essere un asset per la creazione di valore senza indulgere, come è successo per SEAH alla rassegnazione che l’attività di handling debba essere povera per sua natura.
Airport Handling che inizierà la sua attività il primo luglio 2014 dovrà avere delle prospettive di sviluppo non solo sugli aeroporti di Linate e Malpensa, ma anche a livello nazionale e internazionale. Qui si tratta di costruire una azienda che deve essere fondata sul lavoro la cui valenza sta nella tradizione economica e sociale della nostra comunità e per questa ragione deve avere una visione industriale di crescita nel contesto delle infrastrutture aeroportuali alla pari con altre realtà europee.
Il Trust che farà da garante verso la Commissione Europea e seguirà il processo di sviluppo di Air port Handling rappresenta una nuova esperienza che auspichiamo sia positiva nel processo di costruzione di questa nuova realtà che opererà in un contesto i cui fondamentali sono oggettivamente concreti: la professionalità, l’organizzazione e una storia di cultura dei servizi aeroportuali lunga 60 anni.L’indice della connettività sul nostro territorio che misura il rilievo nei flussi di merce-servizi-persone-scambi finanziari e scambi di conoscenza dovrà essere alzato attraverso l’aumento dei volumi che possono crescere solo con una nuova politica di liberalizzazione dei diritti di traffico. Sul sistema oggi siamo al minimo storico cioè attestati a 26.8 milioni sui due scali.
Per quanto attiene l’assetto azionario di Airport Handling è ragionevole ipotizzare attraverso uno studio di fattibilità che vengano previste nei primi 12/24 mesi delle quote significative per i lavoratori come del resto prevede il Piano d’Azione del 2012 della Commissione Europea circa una disciplina giuridica moderna a favore di azionisti lavoratori in società sostenibili.
I regimi di partecipazione azionaria dei dipendenti hanno già una tradizione e una storia di successo in molti Stati membri. La Commissione dice che l’interesse dei dipendenti nella sostenibilità della loro Azienda sia un elemento che dovrebbe essere preso in considerazione ai fini dell’elaborazione di un quadro di governance più funzionante. I lavoratori sarebbero azionisti orientati a lungo termine e al tempo stesso costituiscono una maggiore garanzia per la clientela. E’ probabile che per quanto riguarda Sea Handling Spa con una governance in cui i lavoratori avrebbero avuto un ruolo di partecipazione attiva e controllo non ci saremmo trovati nella drammatica e spiacevole situazione di oggi.